Una moneta da 50 centesimi può arrivare a valere 10.000 euro? Sembra una sorta di truffa o “scam” come si usa dire oggi, ma non è per forza così, l’importante è considerare di possedere l’esemplare giusto che può essere davvero impattante sotto tanti punti di vista: non per forza bisogna andare molto indietro con il tempo, ma sicuramente avere un esemplare particolarmente raro è di impatto anche economico.
Il mercato numismatico infatti identifica un intero compendio di oggetti che alle spalle hanno una storia decisamente profilica e profonda, allo stesso modo bisogna ricordare di rispettare alcuni dettami, storici ma anche di dettagli che possono fare la differenza. In questo caso esamineremo un pezzo storico della storia monetaria italiana, che può riguardare i possessori di alcuni esemplari.
Monete da 50 centesimi rare
Molto prima del “ritorno in auge” dei centesimi come concetto, anche la lira ha fatto ricorso a pezzi del genere, soprattutto dalla seconda metà del 19° secolo fino alla prima metà del 20° secolo, sotto varie forme, ed in esemplari coniati in vari pezzi diversi, dal valore non sempre banale. Anche a causa dell’inflazione e della perdita di denaro, i centesimi di lira sono divenuti monete comuni.
Le monete da 50 centesimi sono particolarmente interessante se riusciamo a trovare quelle che fanno parte di un contesto storico molto definito: oggi tratteremo un esemplare che è raro ma non così tanto in senso generale da essere impossibile da ricercare, naturalmente per ambire ad un valore molto importante dobbiamo anche cercare il pezzo giusto.
Quali valgono 10.000 euro?
Oggi prenderemo in considerazione una serie di monete da 50 centesimi di lira decisamente interessante, realizzate in metalli apparentemente comuni, nello specifico in nichelio e poi nella fase finale in Acmontial (la stessa lega delle 50 e 100 lire realizzate molto dopo). I 50 centesimi Leoni, così chiamati dalla raffigurazione sono riconoscibili da alcuni dettagli:
- Presenti raffigurazioni come la giustizia in forma femminile trainata da dei leoni
- L’altro lato è evidentemente dedicato alla figura del re Vittorio Emanuele III
La moneta in questione è stata concepita per la prima volta nel primo dopoguerra, nel 1919 ed è stata prodotta per quasi 20 anni anche se dal 1938 è stata concepita in acmontial per ragioni dovute all’autarchia. Il valore è molto diversificato a seconda dell’anno di produzione, essendo stata una moneta realizzata per oltre 70 milioni di pezzi, naturalmente solo alcuni sono davvero rari.
Gli esemplari degli anni 30 con contorno rigato valgono diverse migliaia di euro (fino a 1800 euro se in Fior di Conio) se in buono oppure ottimo stato, allo stesso modo è molto interessante cercare i pezzi del 1919 con contorno sempre rigato, rapidamente sostituite da quelle con contorno liscio per non farle confondere con altre monete. I pezzi del 1919 con contorno liscio valgono esattamente fino a 10.000 euro.