Addio a queste banconote: ecco quali perdono valore, pazzesco

Quando si parla di banconote, non è facile fare una stima valida e veritiera su due piedi, perché i fattori che determinano effettivamente quanto può valere cambiano al cambiare di tanti fattori, del tutto legati e influenzati dallo stato di conservazione della banconota. Ciò è dovuto al fatto che purtroppo la carta, con cui sono stampate le banconote, rispetto al metallo, si deteriora con facilità.

In questo articolo, vi indicheremo alcuni aspetti fondamentali, utili a capire come valutare una banconota, determinandone il valore collezionistico ovviamente, e capendo soprattutto quali sono oggi i valori di alcune banconote considerate rare, e da che cosa dipende realmente la loro rarità, motivo per il quale ne sono particolarmente attratti i collezionisti più incalliti.

Il valore delle banconote: come si calcola?

Le banconote rare sono davvero una rarità. E quando lo diciamo lo facciamo consapevoli che capirete perché stiamo affermando ciò. Tutto gira intorno a quello che è l’aspetto delle banconote, perché facilmente si rovinano e perché sono soggette a disturbi dall’esterno. Ma se le condizioni sono buone e la loro storia permette di ricostruire qualcosa di interessante, possiamo trovarci alla presenza di una rarità.

Per poter calcolare con certezza e correttezza il valore di queste banconote, bisogna tenere conto delle valutazioni in base alle sue condizione estrinseche, quindi se è stata conservata bene; bisogna fare anche un’accurata ricerca di mercato, controllando se esistono banconote simili e il valore di vendita nel dettaglio; eventualmente si possono anche consultare cataloghi di banconote di valore

Quanto valgono le banconote rare: ecco qualche esempio

Diciamo subito che non è facile. Occorre una certa esperienza e un occhio abile ed esperto, in grado di decifrare proprio tutti i dettagli. Ma se si fa riferimento a fattori detti sopra, semplici e immediati, rintracciare delle rarità non sarà complicato, tenendo conto che potremo scartare nell’immediato tutte quelle banconote che presentano elementi di distruzione su più parti. Ecco però qualche banconota davvero rara:

  • Mille Lire del 1944: emessa durante la Seconda Guerra Mondiale, è molto ricercata, perché il suo valore può andare da 500 euro a 1.500 euro.
  • 10 Dollari del 1890: in questo caso, parliamo della Grand Watermelon nota per il suo design esclusivo, che può valere fino a decine di migliaia di euro, ma all’asta ha raggiunto addirittura i 100.000 euro.
  • 100 Lire del 1956: c’è una banconota speciale con questo valore, perché presenta un errore di stampa, ovvero un numero di serie mancante, che la rende appetibile, con un valore che si aggira tra 1.000 e 5.000 euro.

Questi sono solo 3 esempi, con cui però speriamo di aver reso l’idea: tra la veneranda età ed errori di stampa, la rarità di queste banconote è praticamente dietro l’angolo e non viene certamente a mancare. Tenente anche presente che possono esserci più pezzi, ma mai saranno tantissimi, ad annoverare queste rarità; tutti, però, presenteranno degli elementi distintivi, che le renderanno speciali e preziose.

Il valore di una banconota rara pertanto non è vincolante ai fattori che siamo abituati ad associare alle monete. In questo caso quello che importa è legato soprattutto all’esperienza sensoriale del tatto e della vista: più sono in ottime condizioni, più il loro valore crescerà; meno si trovano in giro, meno sarà facile avere una competizione sul prezzo che tenderà a scaricarsi mano mano che si troveranno copie in giro.

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